Chi può scegliere la partita IVA forfettaria?

Sono numerose le novità introdotte per le partite IVA nel 2020. Per accedere alla tassazione agevolata del 15% (5% per le startup) bisogna fare i conti con i nuovi limiti e requisiti introdotti dalla Manovra di Bilancio.
Regime forfettario 2020: come funziona, tassazione ridotta e semplificazioni
L’accesso al regime forfettario consente di beneficiare non solo di una tassazione ridotta (pari al 15%), ma anche della riduzione dei contributi INPS così come di semplificazioni ai fini IVA e delle imposte sui redditi.
Chi applica il regime forfettario, inoltre, non addebita l’IVA in fattura ai clienti, non liquida l’imposta, ed è quindi esonerato dagli adempimenti collegati (presentazione della dichiarazione IVA, registrazione corrispettivi, fatture emesse e ricevute).
Sebbene i forfettari siano esonerati dall'obbligo di fatturazione elettronica, è bene evidenziare come anche alle partite IVA minori si applichi l’obbligo dello scontrino elettronico
Chi può accedere al regime forfettario 2020: limiti e requisiti e novità partita IVA
L’accesso al regime forfettario 2020 è consentito ai titolari di partita IVA che nell’anno precedente hanno:
-conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 65.000 euro
-sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.
Secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2020, per accedere o restare nel regime forfettario a partire dal 1° gennaio bisogna confrontarsi con due nuovi limiti:
-spese per il personale dipendente e per lavoro accessorio non superiore a 20.000 euro lordi;
-conseguimento di redditi da lavoro dipendente o assimilati e pensioni non superiori a 30.000 euro.